Elettroencefalografia

 

L’elettroencefalogramma (EEG) è un esame non invasivo che permette di registrare l’attività elettrica della corteccia cerebrale attraverso la registrazione dei fisiologici potenziali elettrici neuronali (che in condizioni basali costituiscono l’attività di fondo o “ritmo”del tracciato) attraverso degli elettrodi di superficie applicati in modo transitorio sul cuoio capelluto del paziente. 

La registrazione avviene in condizioni di riposo neurosensoriale, in una stanza silenziosa,con scarsa illuminazione e con il paziente comodamente seduto su una poltrona o su un lettino, a occhi chiusi.
 
Nel corso dell’esame, viene chiesto al paziente di aprire gli occhi per alcuni secondi e di richiuderli successivamente, per valutare le modifiche che fisiologicamente subisce l’attività di fondo del tracciato, ovvero la cosiddetta “reazione d’arresto”.
 
L’esame effettivo dura circa 20 minuti e viene completato da due prove di attivazione: l’iperpnea e la stimolazione luminosa intermittente. 

 
  • La prima prova consta di una respirazione prolungata con atti respiratori rapidi e profondi per circa quattro minuti.
  • La stimolazione intermittente è eseguita mediante uno stimolatore luminoso a luce stroboscopica che emette treni di luce con frequenza crescente.


Queste due prove sono eseguite per attivare possibili anormalità che non siano evidenziate dalla registrazione di base.
Anche se durante la registrazione il paziente deve cercare di non eseguire movimenti (specie degli occhi e delle palpebre), l’EEG può essere eseguito anche in pazienti meno collaboranti o con disturbi della vigilanza e in coma.
In questo caso l’EEG serve proprio per definire meglio il tipo e l’entità del disturbo.
 
Analogamente all’ECG, vengono eseguite varie fasi di registrazione con alcune configurazioni delle derivazioni degli elettrodi, per esplorare al meglio possibile l’attività delle varie regioni cerebrali.


La registrazione può essere prolungata più a lungo dell’esame standard ed  attivata anche con la privazione di sonno, cioè facendo dormire poco il paziente la notte precedente la registrazione, in modo da favorire il sonno durante l’esecuzione del tracciato.
 

Alla fine della registrazione, viene masterizzato un cd  (in cui viene riportato tutto il tracciato), che viene consegnato al paziente assieme al referto del’esame.

Le indicazioni dell’EEG sono molteplici:valutazione di eventuali anormalità che possono riguardare l’attività elettrica  diffusa o aspetti più localizzati, focali in determinate regioni cerebrali.
Una delle indicazioni principali è l' epilessia, nella quale può contribuire a definire il tipo e l’entità del disturbo clinico e a  fornire indicazioni terapeutiche.
 
L’EEG è indicato e utile anche nel contribuire a determinare l’esistenza di lesioni diffuse e focali di varia natura, come quelle vascolari, tumorali, degenerative, metaboliche, ecc.
E’ anche un indice importante di un normale invecchiamento o, al contrario, di uno precoce e patologico, come si può avere nei disturbi cognitivi e nelle demenze.
 
Può differenziare forme organiche di un’alterazione del comportamento da quelle in cui vi è un’alterazione di origine puramente emotiva e psichica. Associando all’EEG altri parametri (registrazione di attività muscolare, movimenti oculari, respiro, saturazione di ossigeno ecc.), si può eseguire una registrazione poligrafica che può essere impiegata in varie patologie, come per esempio quelle del sonno (vedi polisonnografia).

 

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